Adriana Mascagni, è la più grande cantautrice cristiana italiana degli ultimi decenni. “Povera voce”, “Grazie Signore”, “La pietra”, “Miserere”, “Al mattino”, “Il mio volto” sono alcune delle sue canzoni più note, colonna sonora di tante celebrazioni liturgiche ma anche della vita di un intero popolo e di tanti giovani che con lei, e nelle più diverse occasioni, le hanno cantate.
Adriana Mascagni è morta nel dicembre del 2022 a Milano e, nel dicembre del 2023, è stata insignita dell’Ambrogino d’Oro alla memoria: memoria sempre viva grazie anche a un concerto – “Adriana Mascagni. Amica del Mistero”: questo il titolo – che da mesi viene riproposto in tante città italiane.
Sarà così anche a Lecco (lunedì 18 marzo ore 21, Basilica di San Nicolò, ingresso libero), per iniziativa di Comunione e Liberazione, che vuole ricordarla con i suoi canti e i suoi scritti anche per vivere più profondamente questo periodo quaresimale. Il concerto è stato curato dai figli della Mascagni, Giovanni e Giuditta Zola, protagonisti della serata insieme a Valentina Orani (voce), Marco Squicciarini (chitarra), Carlo Lazzaroni (violino e percussioni).
Lunedì in basilica saranno affiancati dal coro “Cantate Domino” della comunità lecchese di Comunione e Liberazione, che proporrà, oltre alla lauda filippina “O cor soave”, il mottetto “Ave verum corpus” di Mozart e “Popule meus”, di Tomàs Luis de Victoria. Due brani classici particolarmente cari ad Adriana: per oltre due decenni alla guida del coro milanese di Gioventù Studentesca, li ha sempre insegnati ai ragazzi-coristi via via succedutisi nel tempo.
Sarà un modo anche questo per sottolineare la testimonianza appassionata della Mascagni, convinta che il canto sia l’espressione più autentica della fede cristiana. Quella fede da lei incontrata, studente liceale di 16 anni, grazie all’amicizia e all’insegnamento di don Luigi Giussani, seguito per tutta la vita anche orientando il suo talento musicale alla composizione di canzoni che descrivono la sua intensa storia di fede e che sono diventate patrimonio di un popolo.
“Cantare con lei nel coro – ha scritto Giovanni Fasani, uno dei suoi amici-allievi – era un evento di conoscenza. Dopo le prove, dopo i concerti, dopo il triduo, tutti potevamo dire di aver conosciuto un po’ di più il Mistero di Dio. Accadeva attraverso la bellezza, le emozioni, il significato custodito in quei canti, scritti da coloro che avevano conosciuto Dio prima di noi. Ma c’era anche l’amicizia e la gioia, che suggellavano dal di dentro quell’evento di conoscenza, facendolo diventare parte della nostra vita per sempre”.
Adriana Mascagni nasce a Trieste il 17 giugno 1941 in una famiglia ricca di tradizione musicale. Trasferita a Milano, frequenta il liceo classico Vittoria Colonna dove incontra don Luigi Giussani, suo professore di religione. Grazie a questo incontro abbraccia totalmente l’esperienza cristiana in Comunione e Liberazione (allora Gioventù Studentesca). Dal matrimonio con Giuseppe Zola, celebrato nel 1967, nascono Giovanni e Giuditta.
Adriana si è esibita in numerosi concerti non solo con le sue canzoni ma anche con ampi repertori mariani, come in Canto a Maria che nell’arco di un decennio ha portato nei maggiori santuari italiani. Negli anni della maturità viene incaricata della direzione del coro di Gioventù Studentesca che mantiene per 25 anni. Il 22 dicembre 2022 torna alla casa del Padre.
didascalia: in primo piano Adriana Mascagni e don Giussani